EDTA

L’acido etilendiamminotetraacetico, più noto come EDTA, è un acido carbossilico.

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Cos’è?

È un agente chelante molto utilizzato nell’alimentazione, nella medicina e nei cosmetici per neutralizzare gli effetti dannosi dei metalli pesanti sulla salute: i metalli vengono “circondati” e intrappolati dagli atomi dell’EDTA creando dei complessi meno tossici e pericolosi delle singole molecole dei metalli pesanti.

Utilizzo in cosmetica

In cosmetica, infatti, viene usato come additivo per migliorare l’azione dei tensioattivi (diminuendo la durezza dell’acqua), per evitare l’irrancidimento dovuto alla contaminazione da ioni di ferro e come coadiuvante di altri additivi battericidi.
Il suo basso dosaggio (0,05-0,1%) non ha mai fatto rilevare effetti di irritabilità o sensibilizzazione cutanea.


Perché evitarlo?

Dal punto di vista ambientale, è un composto lentamente biodegradabile e difficile da smaltire. La sua persistenza nei mari può determinare una diminuzione della flora e della fauna marine, perché ne produciamo molto più di quanto la natura riesce ad eliminarne. Questo lo rende un elemento molto inquinante.
Inoltre, proprio per la sua grande capacità chelante, può andare a smuovere i sedimenti di metalli pesanti che si depositano sul fondo di fiumi e mari, rendendoli così biodisponibili per i pesci e gli altri animali acquatici che potrebbero ingerirli. Questo creerebbe un problema di tipo ambientale e anche di salute per l’uomo stesso, che si nutre dei pesci e che assorbirebbe lui stesso queste sostanze.
È per questo che lo troverete sempre con il doppio bollino rosso.

Come riconoscerlo

Nell’INCI, potete trovarlo come:
* EDTA
* HEDTA
* TEA-EDTA
* Disodium EDTA
* Tetrasodium EDTA
* Calcium Disodium EDTA
* Diammonium EDTA
* Dipotassium EDTA
* Tripotassium EDTA
* Trisodium EDTA
* Trisodium HEDTA

Alternativa bio

Una sostanza chelante alternativa all’EDTA e facilmente biodegradabile è l’acido citrico, che dovremmo sempre preferire soprattutto nei prodotti a risciacquo.

Fonti

Macrolibrarsi
Wikipedia

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